Il Fermo amministrativo, messo in pratica da Enti impositori diversi, è una pratica che si attua per rivalersi sul contribuente moroso per crediti vantati sullo stesso, bloccando un bene mobile registrato. Si può ad esempio non aver pagato bollo auto, Ici, Inps e quant’altro vantato dalla Pubblica Amministrazione, comprese le contravvenzioni al Codice della Strada, per vedersi fermata l'auto.
Il contribuente riceverà una cartella esattoriale con una nota in cui è descritta la procedura che verrà messa in pratica in caso di mancato pagamento. Decorsi 60 giorni dalla notifica, la società riscossione S.P.A. provvederà al Fermo e il contribuente ha 20 giorni di tempo per effettuare il pagamento prima che l'Ente iscriva ipoteca al PRA. Se il contribuente non fa nulla, l'auto sottoposta a fermo viene pignorato e espropriato.
Un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, non può essere demolito.
Il centro autorizzato alla demolizione infatti per procedere con la demolizione deve richiedere al PRA la cessazione della circolazione per demolizione. Il PRA con la targa del veicolo verifica se sul veicolo è iscritto un fermo amministrativo e in tal caso non rilascia il permesso per la demolizione.
Affinché l'autoveicolo possa essere demolito, occorrerà prima cancellare al PRA il fermo amministrativo. Ci si deve quindi recare negli uffici dell'agenzia di riscossione per conoscere l'entità del debito, saldare il debito e provvedere alla cancellazione del fermo amministrativo. Tale pratica è gestita dal PRA ed ha un costo inferiore a 100 euro.
Quindi prima di richiedere la demolizione di un veicolo si consiglia di richiedere una visura o recandosi direttamente in un'agenzia Aci o con una visura online.
Si ricorda inoltre che circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, comporta l'applicazione di una multa che va da 656,25 a 2.628,15 euro e la confisca del mezzo stesso.
Nessun commento:
Posta un commento